La Scuola di Economia di Torino da Cognetti de Martiis a Einaudi, a cura di G. Becchio, R. Marchionatti, 2005, pp. 232 (vol. 2, 2004)
IL PENSIERO ECONOMICO ITALIANO · FASCICOLI MONOGRAFICI
Istituti editoriali e poligrafici internazionali, Pisa · Roma
Negli anni novanta dell'Ottocento si costituisce a Torino un centro di formazione, di incontro e di ricerca di economisti, facenti capo principalmente alla facoltà di Giurisprudenza, intorno ai quali si raccolgono altri studiosi delle discipline politiche e sociologiche. Sua prima espressione è il Laboratorio di Ec onomia Politica fondato nel 1893 da Salvatore Cognetti de Martiis, titolare della cattedra di economia politica dell'ateneo torinese. Pensato come un'istituzione volta a «promuovere e agevolare lo studio dei fenomeni della vita economica e delle questioni che vi si riferiscono», il Laboratorio diventa fucina di numerosi studiosi e luogo di assiduo contatto con i più prestigiosi ambienti della cultura economica, politica e scientifica europea. L'insieme degli uomini che hanno fatto la storia del Laboratorio, e che si succedono per tre generazioni, costituisce la cosiddetta 'Scuola di Torino': scuola in quanto è possibile individuare al suo interno una serie importante di elementi comuni: la dimensione spaziale e temporale, la visione culturale, la dimensione teorica e di metodo; la presenza di una
leadership forte; l'esistenza di canali di diffusione delle idee e dei lavori compiuti; infine, la consapevolezza di essere
scuola. A Torino, L'Università e le altre istituzioni culturali costituiscono un ambiente unitario. Il liberalismo politico e il liberalismo economico, non disgiunti da un'attenzione particolare rivolta al nascente socialismo, rappresentano la visione che accumuna gli economisti torinesi da Cognetti ai giovani antifascisti, tutti profondamente coinvolti nel processo di modernizzazione della società italiana. La lettura e l'interesse nei confronti del pensiero di Marshall, di Pareto e del marginalismo austriaco, ma soprattutto il metodo rigoroso che affonda le proprie radici nel positivismo cognettiano e che si sviluppa nell'intransigenza analitica e nella lucidità espositiva di Einaudi, Cabiati e Jannaccone, strutturano la scuola in senso teorico. Indice: G. Becchio, R. Marchionatti,
Presentazione; G. Becchio,
Salvatore Cognetti de Martiis e il Laboratorio di Ec onomia politica (1893–1901); P. Bresso,
Il Laboratorio di Ec onomia politica negli anni della direzione di Achille Loria (1903–1932); R. Faucci,
La Scuola di Torino e il pensiero economico italiano; F. Forte,
Alla scuola di Luigi Einaudi. Il risparmio e l'imposta da Einaudi a Fubini; E. Giardina,
Finanza locale e rapporti intergovernativi nel pensiero di Luigi Einaudi; M. Paradiso,
Luigi Einaudi e il mito del pareggio del b ilancio; R. Marchionatti,
Attilio Cabiati, un economista liberale di fronte al cro llo dell'ordine economico internazionale; M. Rey,
Attilio Cabiati e la Scienza delle finanze; F. Mornati,
La riflessione epistemologica della Scuola di Torino: Pasquale Jannaccone critico di Pareto; G. Pavanelli,
Giuseppe Prato e il dibattito di politica economica e sociale del suo tempo; M. McLure,
La sociologia finanziaria di Gino Borgatta; S. Perri,
La 'solitudine' di Achille Loria: positivismo, questione sociale e distribuzione. Gli autori di questo numero.
Legatura in brossura con copertina in cartoncino Murillo Fabriano bianco con plastificazione lucida e stampa a due colori; sovraccoperta in cartoncino avorio con stampa a due colori.
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ISBN-10: 88-8147-401-8
ISBN: 978-88-8147-401-1
ISSN: 1122-8784
SKU: 2114
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