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copertina

1 - Lazzarini L., Poikiloi lithoi,uversiculores maculae: i marmi colorati della Grecia antica. Storia, uso, diffusione, cave, geologia, caratterizzazione scientifica, archeometria, deterioramento, 2007, pp. 296, 414 figure a colori e 42 figure in bianco/nero (esaurito)

«MARMORA» · SUPPLEMENTI Diretta da Lorenzo Lazzarini
Cm. 22,2 x 32

Fabrizio Serra editore, Pisa · Roma

Questo libro è il frutto di ricerche trentennali condotte da Lorenzo Lazzarini sulla dozzina di pietre colorate, in assoluto tra le più rilevanti del mondo antico, originarie da varie località insulari e continentali della Grecia. La loro importanza è data non solo dalla quantità e qualità dei loro manufatti, ma anche dalla vastissima diffusione in tutto il Mediterraneo, avendo alcune talora raggiunto Paesi del Centro Europa, la Britannia e siti interni del Nord Africa e del Medio Oriente. Tali pietre hanno avuto anche lunghissimi periodi di impiego in età classica, talvolta con inizi d'uso precedenti addirittura databili all'età del Bronzo, e altrettanto lunghi intervalli di riutilizzazione nel Medioevo, Rinascimento e Barocco. Alcune di esse sono tuttora estratte e commercializzate.
Di ognuna sono considerate le fonti storiche, l'aspetto macroscopico, una dettagliata storia d'uso, la diffusione geografica, e le cave d'origine con i metodi di estrazione e lavorazione. Segue poi l'aspetto più prettamente scientifico di ogni litotipo, che viene inquadrato dal punto di vista geologico-formazionale, analizzato minero-petro-graficamente e geochimicamente, nonché esaminato per alcune sue fondamentali caratteristiche fisico-meccaniche, creando così delle vere e proprie banche-dati di riferimento. Vengono fornite le informazioni utili a una identificazione sicura che deve essere frequentemente basata su indagini archeometriche condotte in laboratorio; per alcune pietre sono infine brevemente considerate morfologie, cause e meccanismi di deterioramento in cava e nei monumenti.
Il volume si raccomanda quindi a tutti gli studiosi di storia dell'arte, architettura e archeologia, nonché a conservatori-restauratori, in qualche modo interessati agli aspetti materiali delle opere lapidee antiche, ma si rivolge anche a un più vasto pubblico di collezionisti di marmi e pietre usate nell'antichità e di appassionati cultori del mondo classico.

Sommario: Prefazione. Introduzione. Capitolo primo. La fortuna dei poikiloi lithoi presso Greci e Romani e nelle epoche successive. Capitolo secondo. Sulla ricerca delle cave, le cave e i sistemi di cavatura, i cavatori, il costo e la distribuzione del marmo in età romana: 1. La ricerca delle cave, la loro coltivazione e organizzazione; 2. Marmi e maestranze; 3. Le sigle sui blocchi di cava; 4. Il trasporto del marmo e la sua organizzazione; il costo dei marmi. Capitolo terzo. Note generali sulla geologia della Grecia. Capitolo quarto. Il marmor lacedaemonium (serpentino, porfido verde antico): 1. Il nome e le fonti antiche; 2. L'aspetto macroscopico; 3. La storia d'uso e la sua diffusione; 4. Le cave e la sua lavorazione; 5. L'inquadramento geologico; 6. La caratterizzazione scientifica; 7. Note sul deterioramento naturale e in opera. Capitolo quinto. Il rosso antico tenario: 1. Il nome e le fonti storiche; 2. L'aspetto macroscopico; 3. La storia, l'uso e la diffusione; 4. Le cave, la cavatura e la lavorazione; 5. L'inquadramento geologico; 6. La caratterizzazione scientifica; 7. I problemi di distinzione del rosso antico tenario da altre pietre simili usate anticamente; 8. Note sul deterioramento. Capitolo sesto. Il nero antico tenario, un marmo (bigio antico), e un calcare (bigio morato) del Tenaro: 1. Il nome e le fonti storiche; 2. L'aspetto macroscopico del bigio antico e del bigio morato di Mani 3. La storia, l'uso e la diffusione dei bigi antichi e morati; 4. Le cave del bigio antico e gli affioramenti del bigio morato al Tenaro; 5. L'inquadramento geologico dei due bigi tenarii; 6. La caratterizzazione scientifica dei due bigi tenarii; 7. I problemi archeometrici dei due bigi tenarii e alcuni esempi di identificazione dell'origine di manufatti antichi di marmo nero antico tenario; 8. Note sul deterioramento. Capitolo settimo. Il cipollino tenario: 1. Il nome e la sua origine; 2. L'aspetto macroscopico; 3. La storia d'uso e la diffusione; 4. Le cave antiche; 5. L'inquadramento geologico; 6. La caratterizzazione scientifica; 7. I problemi archeometrici. Capitolo ottavo. Il marmor chium (portasanta): 1. Il nome e le fonti storiche; 2. L'aspetto macroscopico; 3. La storia, l'uso e la diffusione; 4. La grande cava di Latomi e la sua coltivazione; 5. L'inquadramento geologico; 6. La caratterizzazione scientifica; 7. I problemi di identificazione, con un esempio; 8. Note sul deterioramento. Capitolo nono. La breccia di Aleppo: 1. Il nome e le fonti storiche; 2. L'aspetto macroscopico; 3. La storia, l'uso e la diffusione; 4. La caratterizzazione scientifica; 5. L'origine ritrovata: la cava di Kariès; 6. L'inquadramento geologico; 7. La caratterizzazione scientifica di confronto; 8. Note sul deterioramento. Capitolo decimo. Il nero antico chiota (o bigio morato chiota): 1. Il nome e le fonti storiche; 2. L'aspetto macroscopico; 3. La storia, l'uso e la diffusione; 4. La grande cava di Màrmaro; 5. L'inquadramento geologico; 6. La caratterizzazione scientifica; 7. I problemi archeometrici; 8. Note sul deterioramento. Capitolo undicesimo. La breccia di settebasi e il semesanto: 1. Il nome e le fonti storiche; 2. L'aspetto macroscopico; 3. La storia, l'uso e la diffusione; 4. Le cave e la sua lavorazione; 5. L'inquadramento geologico; 6. La caratterizzazione scientifica; 7. I problemi di identificazione di una varietà di breccia di Sciro. 8. Note sul deterioramento. Capitolo dodicesimo. Il marmor carystium o styrium (cipollino verde): 1. Il nome e le fonti storiche; 2. L'aspetto macroscopico; 3. La storia, l'uso e la diffusione; 4. Le cave e la lavorazione; 5. L'inquadramento geologico; 6. La caratterizzazione scientifica; 7. I problemi archeometrici; 8. Note sul deterioramento. Capitolo tredicesimo. Il marmor chalcidicum (fior di pesco): 1. Il nome e le fonti storiche; 2. L'aspetto macroscopico; 3. La storia, l'uso e la diffusione; 4. Le cave e la lavorazione; 5. L'inquadramento geologico; 6. La caratterizzazione scientifica; 7. I problemi di identificazione e di distinzione archeometrica; 8. Note sul deterioramento. Capitolo quattordicesimo. Il marmor thessalicum o lapis atracius (verde antico): 1. Il nome e le fonti storiche; 2. L'aspetto macroscopico; 3. La storia, l'uso e la diffusione; 4. Le cave e la lavorazione; 5. L'inquadramento geologico; 6. La caratterizzazione scientifica; 7. Le altre pietre simili usate anticamente e i connessi problemi archeometrici; 8. Note sul deterioramento. Capitolo quindicesimo. La breccia policroma della vittoria: 1. Il nome e le fonti; 2. L'aspetto macroscopico; 3. La storia d'uso e la sua diffusione; 4. Le cave e la lavorazione; 5. L'inquadramento geologico; 6. La caratterizzazione scientifica. Bibliografia generale. Appendici. Elenco alfabetico delle località indicate nelle mappe di diffusione dei vari marmi. Elenco numerico delle località indicate nelle mappe di diffusione dei vari marmi. Indice dei luoghi. Indice dei nomi di persona.

Lorenzo Lazzarini è geologo e professore ordinario presso la Facoltà di Architettura dell'Università I.U.A.V. di Venezia, dove insegna 'Georisorse Minerarie e Petrografia Applicata', e dirige dal 1993 il Laboratorio di Analisi dei Materiali Antichi. In precedenza è stato per sei anni docente all'Università «La Sapienza» di Roma, e prima ancora funzionario scientifico della Soprintendenza ai Beni Artistici e Storici di Venezia. È membro permanente del Comitato Internazionale per la Conservazione dei Monumenti dell'Acropoli di Atene e del Comitato organizzatore dei Congressi Internazionali sul Deterioramento e Conservazione della Pietra, nonché di molte altre associazioni scientifiche nazionali e internazionali tra cui l'International Institute for Conservation, l'Istituto Veneto di Scienze, Lettere ed Arti, A.I.AH, A.I.S.C.O.M., A.S.M.O.S.I.A. (di cui è stato anche presidente), S.I.M.P., ecc. Per l'Accademia editoriale dirige la rivista di archeometria e archeologia «Marmora».

Composto in carattere Indigo Antiqua.
Legatura in brossura pesante con copertina in cartoncino Murillo Fabriano blu con impressioni in oro o legatura in tela. Sovraccoperta in cartoncino bianco patinato con plastificazione lucida e stampa a cinque colori.

ISBN: 978-88-6227-015-1
ISBN Rilegato: 978-88-6227-094-6
ISSN:
SKU: 2257

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