7 - Pietro Sisto, «Legato son, perch’io stesso mi strinsi». Storie e immagini di animali nella letteratura italiana. I, 2010, pp. 152 con figure in bianco/nero n.t. e XVI tavole a colori f.t. (versione cartacea esaurita)
BIBLIOTECA DI «PARATESTO»
Cm. 17,5 x 25, bross.
Fabrizio Serra editore, Pisa · Roma
La lunga e affascinante storia dell'attività intellettuale, letteraria ed editoriale è stata profondamente segnata dal rapporto, prima più diretto e immediato, poi più distante e persino virtuale, tra il mondo della cultura e quello della natura e soprattutto tra i libri e gli animali. L’autore di questi saggi intende qui soffermarsi, con proposito tutt'altro che sistematico ed esaustivo, su alcune specie che sembrano avere avuto un peso più consistente e un rapporto più costante con il mondo dei libri e della letteratura: a partire, per esempio, dal topo e dal gatto che hanno accompagnato secoli e secoli di storia intellettuale e che ora perdono terreno di fronte all'incalzare di nuove specie, fisicamente meno appariscenti, ma ‘virtualmente’ più importanti, soprattutto se ci sforziamo di guardare il presente e il futuro attraverso libri e giornali elettronici, ipertesti multimediali, mediateche, ecc. Innanzitutto è opportuno ricordare come per diversi secoli il libro manoscritto, almeno quello realizzato con la pergamena, abbia avuto un legame diretto, quasi primordiale, con montoni, vitelli, agnelli e capre, la cui pelle costituiva un rassicurante supporto scrittorio per copisti, miniatori e alluminatori. E se dal mondo dei quadrupedi provenivano anche corni e cornetti nei quali gli amanuensi conservavano inchiostri e colori, soprattutto da un bipede da cortile come l'oca l'uomo ha ricavato la penna. Senza dubbio un ruolo non trascurabile nella nostra tradizione culturale l’ha avuto l’ape, a cui, fin dall’antichità, sono stati attribuiti significati simbolico-metaforici, così come, ancora nel mondo antico, doti e qualità divine erano attribuiti alla cicala; un posto non trascurabile è stato ricoperto dalla farfalla, chiamata ad evocare quanto di più spirituale ed etereo esista nella natura e tra gli uomini, mentre il cigno diviene immagine del legame stretto tra musica, poesia e amore tra Umanesimo e Rinascimento. Per concludere, il cavallo, simbolo di nobiltà e potere soprattutto nella tradizione scientifica e letteraria dell’Italia meridionale, e l’orso, considerato dalla Preistoria fino a tutto il Medioevo il re indiscusso della foresta e l’icona per eccellenza della forza e del coraggio.
Sommario:
I libri e gli animali. Metafore, metamorfosi e “battaglie” tra Antichi e Moderni;
Finzione letteraria e impegno ideologico «nel segno delle api»;
«Dal caldo il canto», dalla parola al segno. La cicala tra mito, finzione letteraria e immagine editoriale;
«Così ad ogni or, farfalla, al foco torno». Parole, immagini e metamorfosi di un topos
letterario;
Nel serraglio dell’amor profano. ‘Teatro d'imprese’ e letteratura delle immagini;
Il «bianco cigno» nell'inchiostro nero;
I cavalli, i libri e le biblioteche del re;
Dal bosco ai libri: l’orso tra letteratura e antropologia. Indice dei nomi. Appendice iconografica.
Composto in carattere Dante Monotype.
Formato 17,5 x 25. Legatura in brossura pesante in cartone in tondo Magnani blu con impressioni in oro; sovraccoperta in cartoncino Ingres Fabriano avorio con stampa a tre colori.
E-Book: Euro 48.00
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ISBN: 978-88-6227-249-0
E-ISBN: 978-88-6227-226-1
ISSN: 1828-8693
SKU: 2499
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