La guerra e gli economisti, a cura di Luca Michelini, 2016, pp. 136 (anno XXIV/1, 2016)
IL PENSIERO ECONOMICO ITALIANO · FASCICOLI MONOGRAFICI
Fabrizio Serra editore, Pisa · Roma
«Il 'secolo breve' inizia con la Prima Guerra Mondiale: di cui, dunque, diviene fondamentale ricostruire non solo la logica interna di sviluppo, su ogni piano, ma anche le cause od origini, prossime e remote. Al tema dell'imperialismo come origine della Grande Guerra, del resto, furono dedicate importanti pagine di analisi, anche da parte degli economisti, di ogni Paese e di ogni scuola, da quella marxista a quella marginalista, da Vladimir Lenin a Vilfredo Pareto. Con la Prima Guerra Mondiale l'attenzione degli economisti italiani per l'evento bellico subisce un salto di qualità: a cominciare dal 1914, la guerra rappresenta per gli economisti un tema ineludibile: per ricercarne le cause, per analizzarne le conseguenze sul piano economico, sociale e politico, nonché su quello della finanza pubblica. Gli studiosi di economia propongono analisi scientifiche sia per decifrare della guerra gli aspetti economici in senso stretto, sia per analizzarne le conseguenze sociali e politiche. Anche sul piano morale e politico, tuttavia, gli economisti sono coinvolti dal conflitto, come dimostra l'assiduità del loro impegno giornalistico e pubblicistico, tipico del panorama italiano. Impegno che non si limita all'analisi critica della politica economica dei governi che si succedono, ma si confronta con tutti gli aspetti della vita del Paese, a cominciare dal tema dell'interventismo, cioè della scelta di fronte alla quale l'Italia si trova tra il 1914 e il 1915. Non solo di mezzi gli economisti discutono, dunque, ma anche di fini. Come dimostra Piero Barucci, Maffeo Pantaleoni, con le sue celebri raccolte pubblicate dalla Laterza, è forse l'esempio più importante di questo duplice impegno. Riccardo Faucci propone un raffronto tra Einaudi e Benedetto Croce, entrambi preoccupati di rifiutare un'interpretazione marxista, o comunque socialista, della Grande Guerra. La riflessione di Francesco Saverio Nitti, studiata da Gabriele Serafini, dimostra, d'altro canto, che i provvedimenti fiscali e finanziari adottati dal Governo italiano, e dall'economista lucano in primo luogo, per fare fronte alla drammaticità degli sconvolgimenti bellici, hanno una rilevanza anche sul piano della riflessione teorica e servono a rimarcare la distanza tra la filosofia sociale di Nitti e quella di Giovanni Giolitti. La Guerra Europea si presenta da subito come 'guerra totale', come osserva Marco Santillo ricostruendo le riflessione di Riccardo Bachi, cioè come guerra capace di coinvolgere e di sconvolgere fin dalle fondamenta la realtà economica e sociale dei belligeranti. Roberto Giulianelli si sofferma su un economista come Epicarmo Corbino, capace di sviluppare l'impostazione liberista nell'analisi storico-critica di un particolare e strategico, anche dal punto di vista militare, settore dell'industria italiana, quello della cantieristica, caratterizzata per un decisivo intervento pubblico e da fenomeni di concentrazione. L'analisi della nascita e dello sviluppo dello 'Stato imprenditore', così, si spinge anche negli anni successivi alla fine della Prima Guerra Mondiale, quando la dimensione dell'intervento pubblico in economia subirà un vero e proprio salto di qualità in conseguenza della Grande Crisi del 1929». (Dall'
Introduzione)
Sommario: La guerra e gli economisti. A cura di Luca Michelini. Luca Michelini,
La guerra e gli economisti italiani; Piero Barucci,
Pigou, Pantaleoni e la teoria economica della guerra; Riccardo Faucci,
Croce ed Einaudi sulla Grande Guerra; Gabriele Serafini,
Francesco Saverio Nitti fra Scienza delle finanze e pragmatismo economico; Marco Santillo,
Riccardo Bachi: La «città assediata» come metafora dell'economia di guerra; Roberto Giulianelli,
A che serve la marina mercantile? Epicarmo Corbino e le due guerre mondiali; Fabrizio Amore Bianco,
Il «terzo fronte». Il fascismo tra guerra economica ed economia di guerra (1939-1943); Giuseppe Della Torre,
Sviluppo dei Conti Nazionali e pianificazione del Secondo conflitto mondiale: l'arretratezza dell'Italia; Gli autori di questo numero.
Composto in carattere Dante Monotype.
Cm 16 x 23,5.
Legatura in brossura con copertina in cartone pesante Murillo Fabriano bianco con stampa a due colori e plastificazione lucida; sovraccoperta in cartoncino Palatina Fabriano avorio con stampa a cinque colori.
Brossura / Paperback: Euro 95.00 Acquista / Buy
ISBN: 978-88-6227-863-8
ISSN: 1122-8784
SKU: 3098
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