20 - Orlanda Pancrazzi, Castiglione di San Martino, Fortezza di altura (V-II a. C.), Isola d'Elba, 2016, pp. 400 con 109 tavole in bianco/nero n.t.
STUDIA ERUDITA
Cm. 21,7 x 31,8 bross.
Istituti editoriali e poligrafici internazionali, Pisa · Roma
La posizione dell'Elba e i suoi scali naturali avrebbero di per sé dato all'isola una notevole importanza, nell'antichità classica, all'interno del circuito delle rotte commerciali: ma ciò che la portò ad una fama leggendaria fu la ricchezza dei minerali, e in particolare di quelli del ferro, così abbondanti, ma soprattutto così puri da poter essere lavorati anche con conoscenze tecnologiche non evolute. Dalla metà del V secolo a. C. sull'isola venne costruita una rete di piccole fortezze sulle alture, a controllo dei principali punti di approdo (le rade di Portoferraio, Procchio, Marina di Campo) e a protezione del commercio del ferro; due di esse, Monte Castello di Procchio e Castiglione di San Martino, sono state oggetto di scavo. Il volume che qui si presenta racconta la storia della seconda. Lo scavo, iniziato nel 1978 e durato per circa un decennio, viene pubblicato oggi, con una dilazione quasi ventennale che ha certamente lasciato il segno, in particolare nel settore bibliografico. Resta, immutata, la cura che allora fu posta nella catalogazione, descrizione e documentazione dei reperti, nonché nella ricostruzione della sequenza stratigrafica. Il che, a ben vedere, costituisce la qualità maggiore di una pubblicazione di archeologia, quella che meno risente del tempo. Nella seconda metà del V secolo a. C., all'interno di una struttura solida e modesta, nella fortezza le suppellettili rivelano un mondo vivacissimo: ceramica da mensa attica, anfore vinarie etrusche, greco-orientali e massaliote. Anche nel IV e nei primi decenni del III secolo c'è una grande abbondanza di anfore e una notevole raffinatezza di ceramica da mensa e di uso vario, che rivela contatti con il meridione e con l'Italia centrale. Questa fase di vita è sepolta e sigillata da uno strato di distruzione violenta, tra il 280 e il 260 a.C., probabilmente da attribuire ai Romani. La fortezza, subito e più robustamente ricostruita, continuò poi la sua vita fino al 150-140 a.C., quando fu abbandonata, in un contesto politico e sociale del tutto cambiato.
Sommario:
Ringraziamenti. Sigle degli autori. Nota redazionale (e non solo). Castiglione di San Martino: un percorso scientifico e personale. Isola d'Elba: lo scavo di una fortezza d'altura, 1978-1988:
Le fortezze d'altura: I siti; Fortezze e viabilità;
Castiglione di San Martino: Nota geologica; Le piante della collina; Notizie antiquarie; Lo scavo, 1978-1988. La sequenza stratigrafica:
Le fasi della fortezza; Elenco delle unità stratigrafiche. Classi datanti. La copertura dei tetti:
Tegole e coppi; Chiodi e lamine. Il magazzino e la dispensa:
Dolii; Anfore. La preparazione dei cibi:
Mortai. La ceramica da cucina e di uso vario. La ceramica da mensa:
Ceramica attica a figure rosse; Ceramica etrusca a figure rosse; Ceramica sovradipinta; Ceramica a vernice nera; Ceramica semifine; Ceramica fine; Le attività artigianali:
Scorie di fucina; Oggetti in piombo. Oggetti vari e strumenti in pietra. I reperti faunistici; La ceramica postclassica. Bibliografia. Conguagli delle unità stratigrafiche. Tavole.
Composto in carattere Imprint Monotype.
Legatura in brossura con copertina in cartone pesante Murillo Fabriano blu Navy con impressioni in oro e sovraccoperta in cartoncino Vergatona Magnani avorio con stampa a due colori e plastificazione opaca.
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ISBN: 978-88-8147-454-7
E-ISBN: 978-88-8147-457-8
ISSN: 1828-8642
SKU: 3142
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