Maria Pia Muzzioli, Antonio de Romanis: disegni e appunti nelle raccolte Lanciani dell'Istituto Nazionale di Archeologia e Storia dell'Arte, 2019, pp. 524 con figure in bicromia n.t. (74, III s., XLII, 2019)
RIASA · RIVISTA DELL'ISTITUTO NAZIONALE D'ARCHEOLOGIA E STORIA DELL'ARTE · FASCICOLI MONOGRAFICI
Fabrizio Serra editore, Pisa · Roma
Nato in una famiglia di stampatori e librai di inclinazioni liberali, de Romanis appartiene ad una generazione formatasi, nella fanciullezza e nella prima giovinezza, nell'Europa napoleonica e di cui Maria Pia Muzzioli ha ragione di sottolineare l'eccezionalità. E non c'è dubbio che di quegli anni così intensi e formativi de Romanis abbia portato con sé, anche al tempo della Restaurazione, un'esigenza di analitica, oggettiva precisione e di accuratezza filologica come premesse necessarie per un recupero archeologico (e cioè propriamente scientifico, perché «sempre supportato dalla verifica minuta delle strutture») dei monumenti del passato di Roma. Nella storia delle ricerche archeologiche della prima parte dell'Ottocento il suo nome è legato soprattutto al volume
Le antiche camere Esquiline dette comunemente delle Terme di Tito del 1822, di fatto la prima relazione scientifica sugli ambienti della
domus aurea in luce dopo gli scavi napoleonici; pochissimo ricordati e utilizzati sono stati invece i suoi rilievi pubblicati qualche anno prima per la riedizione della
Roma antica di Famiano Nardini curata con Antonio Nibby, e sostanzialmente dimenticate sono anche le piante di Roma realizzate sempre con Nibby. Della massa dei suoi disegni e appunti rimasti inediti sono stati pubblicati in epoca recente solo sporadici disegni, soprattutto quelli riguardanti il Foro di Traiano e la basilica Ulpia, e pochi altri. Tutto il materiale raccolto dal de Romanis fu disperso alla sua morte ma fortunatamente in buona parte recuperato ad opera soprattutto di Rodolfo Lanciani e Antonio Sarti; esso è tuttavia di così difficile decifrazione e lettura per una grafia veloce e irregolare da aver scoraggiato una utilizzazione integrata di disegni e appunti. E così allo stato di appunti manoscritti e di disegni, in parte allo stadio di schizzo misurato, in parte di rilievi o ricostruzioni messe in pulito, sono rimaste le molte sue carte, elementi di un dossier che è stato investigato con ogni cura da Maria Pia Muzzioli. Questo nucleo confluito nella collezione Lanciani, taccuini, manoscritti, singoli disegni e stampe, costituisce un incomparabile bacino di informazioni di prima mano, soprattutto sugli importantissimi scavi del periodo francese (si pensi solo al Foro Traiano), in genere proseguiti sotto Pio VII, e solo in piccola parte pubblicati: naturalmente è a questi che Maria Pia Muzzioli dedica le sue cure più approfondite ed esercita la sua acribia nel riconoscere e evidenziare i contenuti di appunti e rapidi schizzi di sopralluogo e, nei capitoli finali, nell'indicizzare, per così dire, quella massa disorganizzata di informazioni richiamandola secondo una utilissima divisione per monumenti: in qualche modo una preziosa operazione 'di servizio' da cui scaturiranno certamente ricerche ulteriori.
Sommario: Fausto Zevi,
Presentazione.
Premessa.
Introduzione. Raccolte Lanciani. Manoscritti Lanciani:
Mss. Lanc. 1:
Ms. Lanc. 1/
1;
Ms. Lanc. 1/
2;
Ms. Lanc. 1/
3.
Ms. Lanc. 59;
Ms. Lanc. 99; Roma XI; Rassegna dei soggetti; Abbreviazioni; Abbreviazioni bibliografiche; Indici:
Indice dei nomi propri;
Indice dei luoghi e dei monumenti;
Indice delle cose notevoli;
Indice dei manoscritti e dei documenti d'archivio;
Indice delle iscrizioni.
Composto in carattere Serra Dante.
Legatura in brossura con copertina in cartone pesante Murillo Fabriano blu scuro con impressioni in oro. Sovraccoperta in cartoncino Murillo Fabriano avorio con stampa a due colori e plastificazione opaca
Brossura / Paperback: Euro 245.00 Acquista / Buy
ISBN: 978-88-3315-119-9
ISSN:
SKU: 3426
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