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copertina

22 - L'esodo giuliano-dalmata nella letteratura, Atti del Convegno internazionale, Trieste, 28 febbraio - 1 marzo 2013, a cura di Giorgio Baroni e Cristina Benussi, 2014, pp. 440

BIBLIOTECA DELLA «RIVISTA DI LETTERATURA ITALIANA»
Diretta da Giorgio Baroni

Fabrizio Serra editore, Pisa · Roma

Tra il 1944 e la fine degli anni cinquanta, alla frontiera orientale d'Italia, più di 250.000 persone dovettero abbandonare le proprie città, Zara e Fiume, le isole del Quarnaro (Cherso e Lussino) e la penisola istriana, finite sotto il controllo jugoslavo. La maggior parte dei profughi si stabilì in Italia, molti nella zona di Trieste e in quella di Gorizia. Istriani, fiumani e dalmati, fuggendo dall'occupazione titina, arrivarono in Italia con poco o niente, avendo abbandonato tutto pur di salvarsi e raggiungere la libertà. Il convegno, di cui il volume raccoglie gli Atti, è incentrato sulla letteratura che ha tratto da questo esodo fonte d'ispirazione. L'ampiezza della tragedia e il lungo silenzio che l'ha coperta hanno contribuito a dar voce a tanti, tra cui molti che si sono accostati per la prima volta a una tematica assolutamente sottaciuta. Gli interventi, pur avendo trattato soltanto di una parte delle opere e degli autori, confermano la rilevanza quantitativa e qualitativa della letteratura sull'esodo giuliano-dalmata e anche l'interesse degli studiosi per un tema finora quasi censurato. Il popolo adriatico si è impegnato a raccontare le proprie disgrazie: così dal bisogno di smaltire terribili ricordi o per l'incubo di tutto un mondo già scomparso, che rischia d'essere dimenticato, sono scaturiti poesie, canti, racconti, romanzi, memorie, per non parlare di altri differenti generi di espressione artistica. L'analisi dei testi letterari, condotta da molti studiosi con varietà di metodi e angolature, ha dimostrato il valore oggettivo di una produzione intensa e ancora non conclusa, con già nomi di rilievo e una sorta di comunanza. Essa assume il senso di una dimensione ideale in cui continua l'esistenza di questi esiliati senza colpa, che non hanno trovato tutela al loro diritto di vivere pacificamente nella propria terra.

Sommario: Chiara Vigini, Presentazione; Giorgio Baroni, Cristina Benussi, Introduzioni; Pasquale Guaragnella, Fulvio Tomizza e la scrittura dell'esodo; Maria Beatrice Pagliara, Parola e memoria nella poesia di Lina Galli; Anco Marzio Mutterle, Storia ed ermetismo in Lina Galli: la frontiera e il muro; Elis Deghenghi Olujić, Un itinerario sofferto, personale e collettivo. Il destino degli istriani, vittime invincibili, nelle pagine dei testimoni; Celestina Milani, L'universale semantico dell'esodo; Anna Bellio, La Dalmazia perduta di Raffaele Cecconi; Zosi Zografidou, Ingiustizia e paura nella narrativa di Fulvio Tomizza sull'esodo giuliano-dalmata; Pedro Luis Ladrón De Guevara, Identità ed esodo nell'opera di Marisa Madieri; Paola Ponti, Le «voci contrapposte» del gioco nella lirica di Lina Galli; Anna Modena, Dal paese dell'anima; Alfredo Luzi, Storia e storie della diaspora nei romanzi di Stefano Zecchi; Roberto Spazzali, «Antigone è tornata». L'Istria tra guerra e dopoguerra negli appunti inediti di Lina Galli; Edda Serra, Lina Galli tra percezione e persistenza; Paola Baioni, Il deus absconditus nella lirica di Lina Galli; Daniela Picamus, La stesura di Vita di mio marito di Livia Veneziani Svevo; Marianna Deganutti, Lina Galli e Luigi Miotto: scrivere per tornare; Caterina Conti, Gli scritti di Lina Galli su «Voce Giuliana»; Roberto Norbedo, Niccolò Tommaseo, Scipio Slataper e la 'questione dalmatica'; Nedjeljka Balić-Nizić, L'esodo zaratino nelle opere di Teodoro Francesconi (Un 'regnicolo' a Zara) e Marco Perlini (Non ho più patria); Maurice Actis-Grosso, Contro il memoricidio giuliano-dalmata: Enzo Bettiza tra damnatio memoriae ed epifania romanzesca; Federica Millefiorini, Enzo Bettiza e la sua natura «bifida»: tra identità e senso di alterità erratica; Aurora Firta, Riso dissacratore e identità in Esilio di Enzo Bettiza; Novella Di Nunzio, Il tragico storico e l'urgenza narrativa: lettura dell'esodo attraverso la Resistenza; Federica Formiga, L'esodo giuliano-dalmata nel paratesto di alcune edizioni storico-letterarie; Sara Bonfili, Carlo Sgorlon: impegno, mito, racconto e storia nel romanzo La Foiba grande; Carmen Sari, «L'Istria non è cambiata, perché l'Istria siamo noi». Carlo Sgorlon racconta il dramma dell'esilio forzato della popolazione giuliano-dalmata; Pietro Zovatto, Lina Galli: l'appello alla pietas trascendente; Guido Mura, Tomizza e la letteratura di frontiera; Paolo Leoncini, L'identità della terra. Lettura di Materada di Fulvio Tomizza; Barbara Stagnitti, «Sono venuta a cercare / ciò che ho perso». Memorie istriane di Lina Galli; Dušica Todorović, I vicini lontani: a proposito di un racconto di Fulvio Tomizza; Graziella Semacchi Gliubich, Riflessioni su Lina Galli, Marisa Madieri e Annamaria Muiesan Gaspàri, scrittrici dell'esodo e amiche personali; Irene Visintini, «La Battana», rivista culturale dei 'rimasti': elzeviri, racconti e memorie; Monica Giachino, «Quel giorno grigio di febbraio»: memoria e racconto nella scrittura di Anna Maria Mori; Giusy Criscione, L'importanza della «tradizione» nella letteratura dell'esodo; Anna Bertini, L'esodo di Anna Maria Mori. Intrecci di letteratura e giornalismo; Carla Carotenuto, Identità e memoria in Nata in Istria di Anna Maria Mori; Elena Rondena, Il dramma dell'esodo nella produzione letteraria di Anna Maria Mori; Michela Rusi, Il linguaggio dell'esodo nella scrittura di Nelida Milani; Liliana Martissa, L'esodo giuliano nella scrittura al femminile; Corinna Gerbaz Giuliano, Immagini dell'esodo nella produzione letteraria di Marisa Madieri ed Elsa Fonda; Milena Montanile, L'altrove di Anna Maria Mori; Natalie Dupré, Esilio e trauma nell'opera di Anna Maria Mori; Barbara Sturmar, «Sognavo le viole bianche». Marisa Madieri e l'identità olfattiva dell'esodo; Pericle Camuffo, «Nati a Fiume»: il carteggio Gino Brazzoduro - Paolo Santarcangeli; Cinzia Gallo, Il gatto esule di Piero Tarticchio; Sandro Cergna, Ruveigno, echi e ricordi della città istriana nei versi di Bepi Nider; Silva Bon, Lina Galli per la civiltà istriana; Andrea Gialloreto, Fra memoria e storia. L'elemento slavo nell'opera di Quarantotti Gambini e di Renzo Rosso; Maria Cristina Albonico, Il romanzo Istria grigia di Carlo Schreiner; Sandro de Nobile, Le sette vite del profugo. L'esodo giuliano-dalmata nella narrativa di Piero Tarticchio; Francesca Bottero, Tra giornali e riviste: Giani Stuparich testimone dell'esodo (1945-1954); Elisa Amadori, I testimoni muti; Zivko Nizić, La poesia del ritorno di Raffaele Cecconi e la poetica del Canzoniere di Umberto Saba; Vanna Zaccaro, Scrittrici dell'esodo; Andrea Rondini, Oblio della fictio e valori dell'irreale; Bruno Rombi, Spleen e saudade di Fiume in alcune pagine di Enrico Morovich; Titus Heydenreich, «Oltre il mare la mia casa di Pola, intangibile nel ricordo». I destini incrociati delle protagoniste di Nelida Milani; Gianna Mazzieri-Sanković, Dallo straniero al diverso: immagini di letteratura quarnerina; Marija Mitrovic, I libri degli addii; Barbara Carle, Dalle zolle perdute alla finestra: l'identità letteraria dei confini in Lina Galli e Graziana Pentich; Claudio D'Antoni, Canti dalmati, oggi; Wafaa El Beih, Tomizza e il processo della storia ufficiale; Eliana Moscarda Mirković, Il dialogo tra la storia e la memoria nella narrativa femminile istro-quarnerina; Claudio Magris, L'esodo, gli odori e la vita minore; Cristina Tagliaferri, Enrico Morovich e il tempo del sogno; Cristina Benussi, Fulvio Anzellotti tra storia e memoria; Giorgio Baroni, «Le poesie del nostro dolore».

Composto in carattere Dante Monotype.
Formato 17,5 x 25. Legatura in brossura pesante con copertina in cartone in tondo Magnani blu con impressioni in oro. Sovraccoperta in cartoncino Ingres Fabriano giallo oro con stampa a due colori.

Brossura / Paperback: Euro 88.00 Acquista / Buy

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ISBN: 978-88-6227-664-1
E-ISBN: 978-88-6227-665-8
ISSN: 1828-8731
SKU: 2886

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